L’evoluzione dell’edilizia

L’evoluzione dell’edilizia:

L’edilizia è il nostro campo, in BIESSE | General Constructor ce ne occupiamo da 30 anni. Ma cos’è l’edilizia?

Quando è il momento di progettare, ristrutturare, costruire da zero o anche demolire, si parla di edilizia.

L’edilizia è l’insieme delle tecniche, tecnologie e conoscenze che sono necessarie per costruire, riqualificare e ristrutturare immobili di qualsiasi tipo e destinazione d’uso.
Poeticamente possiamo dire che l’edilizia è l’arte di costruire un ambiente per abitarlo e viverlo.

Il campo edile è grande e specializzato, possiamo riconoscere al suo interno:

  • l’edilizia pesante
  •  l’edilizia leggera
  •  l’edilizia residenziale (pubblica, privata e sociale)
  • l’edilizia rurale
  • l’edilizia scolastica
  • l’edilizia biocompatibile
  • opere edili collaterali

e addirittura l’edilizia abusiva!

Contenuti

L’edilizia nelle sue declinazioni

Approfondiamo velocemente le tre branche principali citate (edilizia pesante, leggera e opere collaterali), per avere un punto vista sulle attività in cui spesso vengono coinvolti i General Contractor.

L’edilizia pesante riguarda demolizioni, scavi, movimento terra, fondamenta, opere di muratura, realizzazioni in cemento armato, pavimentazioni e rivestimenti in piastrelle.

La leggera, invece, tratta pitture in ogni loro accezione (vernici, decorative), tappezzeria, carte da parati, impermeabilizzazioni, isolamenti termici e acustici, rivestimento pareti e pavimentazioni in resina, opere di muratura decorative in cartongesso, strutture in acciaio e legno a secco.

Un edificio va consegnato completo ed è qui che trovano posto le opere collaterali, ossia quelle che riguardano lavorazioni di ferro, acciaio, alluminio, vetro, legno, ma anche gli impianti idraulici, elettrici e le fasi di arredamento e architettura d’interni.

Ma come siamo arrivati a questa definizione di edilizia?

La storia dell’edilizia

Fin dalle prime opere realizzate, l’edilizia modifica il territorio per abitarlo e sfruttarlo.
L’uomo ha ampliato le proprie abilità fin dai tempi delle antiche civiltà, che hanno costruito opere che ancora oggi possiamo ammirare. 

Pensiamo agli Egizi, ai Greci, ai Maya e soprattutto ai Romani, grandi maestri di ingegneria edile, idraulica e stradale (pensiamo a strade, ponti e acquedotti). 

Tutti loro seppero organizzare i cantieri in modo efficiente. Già allora esistevano operai specializzati, imprese edili, definizione di tempi e tecniche di realizzazione prestabilite.

Con il trascorrere del tempo, l’edilizia è diventata sempre più un segnale di civiltà e, attraverso l’architettura, è diventata anche espressione artistica.

Da quando possiamo parlare di industria edilizia?
Da metà dell’Ottocento, dopo la rivoluzione industriale che ha portato a una crescita esponenziale (rapida ed esponenziale) delle città e all’introduzione dell’urbanistica – ovvero la progettazione di città e territori –  nel settore.
Sempre in quel periodo si iniziano a utilizzare metodi di costruzione e materiali mai usati prima (il cemento armato e le impalcature in acciaio, per esempio).  

Oggi utilizziamo ancora alcune tecniche del passato, ma ci sono soprattutto due settori in cui ci siamo evoluti – e in positivo:

  • la sicurezza sui cantieri
  • i materiali.

La sicurezza sui cantieri

Ci piacerebbe non sentire più notizie di incidenti sul lavoro, tuttavia in questo senso le aziende – perlomeno quelle responsabili e certificate – stanno lavorando per evitarli in tutti i modi.
Il rilascio di patentini o l’obbligo, per tutte le persone impiegate in cantiere, di frequentare corsi e mantenersi aggiornati sulla sicurezza, sono requisiti imprescindibili per lavorare.

Inoltre, da sempre esistono responsabili di cantiere che sono tenuti a far rispettare le norme di sicurezza a tutti.

L’evoluzione dei materiali

Oggi affianchiamo ai classici pietra, marmo, legno, mattoni e vetro, componenti già pronti per essere assemblati come travi, pilastri, pannelli solari e, a volte, cellule spaziali che no, non hanno nulla a che fare con lo spazio infinito dell’Universo: si tratta di intere strutture da montare per creare spazi pronti all’uso.

Gli elementi prefabbricati, soprattutto nelle grandi opere edili, sono uno strumento che semplifica e velocizza moltissimo l’esecuzione delle opere, oltre a ridurne drasticamente i costi di realizzazione. Infatti, benché prodotti da industrie specializzate e con tutti i requisiti necessari, possono essere montati in cantiere con un notevole risparmio di tempo, denaro e forza lavoro.

Per chi e grazie a chi esiste l’edilizia

Già dalle prime fasi di progettazione si deve ragionare in qualità di utenti finali: chi vivrà gli spazi che andremo a costruire, siano abitazioni, uffici o strade?
Come verranno utilizzati? Cosa li renderà fruibili nel miglior modo possibile?

Ma nulla sarebbe possibile senza gli operai, i progettisti, i costruttori, i realizzatori dei materiali e degli elementi che andranno impiegati, ingegneri, architetti, urbanisti, geometri, capo cantieri, designer d’interni, il general contractor e tutti i professionisti coinvolti, dalla progettazione all’esecuzione.

L’edilizia come testimonianza storica

Da sempre e in ogni angolo del mondo, l’edilizia ha un dovere profondo che va oltre le necessità di riparo, abitative e funzionali dei territori.
Ci riferiamo alla trasmissione di valori, di bellezza, di testimonianza storica e, quando possibile, artistica. In questo contesto le opere di costruzione diventano dichiarazioni d’intento che nel tempo sono cambiate al passo con la società.

Qui trova spazio l’architettura e gli stili che si sono susseguiti nel tempo ne sono la dimostrazione.
Vediamone giusto alcuni tra i più recenti.

L’edilizia e la diffusione della bellezza: lo stile Liberty

Il Liberty in Italia – inizialmente conosciuto come Art Nouveau e più avanti come stile floreale –, che modernizzava alcuni elementi del Rococò, fu fin da subito riconosciuto come uno stile profondamente decorativo.

Il suo intento di diffondere la bellezza attraverso motivi floreali, nervature filiformi, decorazioni fitomorfe in metallo, può essere definito come “socialismo della bellezza” ma finì per diventare esclusivo privilegio delle classi altolocate.

L’uso dell’architettura per trasmettere valori e messaggi politici

Anzitutto sfatiamo un mito: la cosiddetta architettura fascista non esiste.
Esiste un insieme di stili riconducibili al periodo storico fascista, ma non uno stile tipico di questa corrente.

Dopo il periodo futurista, hanno preso piede:

  • l’architettura razionalista, collegata al movimento moderno internazionale, particolarmente orientata all’aspetto funzionale delle cose.
  • Il rifiuto delle avanguardie del primo Novecento (stile liberty, futurismo e cubismo) e della teoria razionalista.
  • Il monumentalismo, anche conosciuto come neoclassicismo, che diventa a tutti gli effetti linguaggio architettonico del regime e ne diffonde gli ideali e il desiderio di grandezza. 

 

Le nuove prospettive degli anni ‘70

In questo periodo ha la meglio l’edilizia residenziale e nel mondo si vede l’utilizzo del colore per creare importanti contrasti, anche sugli edifici.

Un esempio tipico di questo sono i Los Clubes dell’architetto messicano Luís Barragán – materiali semplici, colori forti e struttura complessa –, la Muralla Roja di Ricardo Bofill, il Monumento a Sandro Pertini realizzato da Aldo Rossi e la Grüne Zitadelle di Friedensreich Hundertwasser.

In questi anni si desidera offrire all’osservatore una nuova prospettiva, anche distinguendo tra loro gli edifici in base alle loro funzioni.

L’edilizia contemporanea

Negli anni è cambiata la società, così come le sue esigenze.
È cambiato pure il pianeta e purtroppo non in positivo, anche a causa dello sfruttamento inefficiente degli edifici, corresponsabili del riscaldamento globale.
L’edilizia risponde, con materiali e impianti innovativi che riducono il fabbisogno energetico degli immobili.

Il cambiamento climatico, a sua volta, ha modificato gli edifici. Basta pensare ai venti forti, alle isole di calore urbano, agli incendi boschivi, alle alluvioni e tutte quelle condizioni meteorologiche che si verificano sempre più spesso negli ultimi anni: ciascuno di essi modifica il territorio (la siccità per esempio causa un abbassamento graduale e costante del terreno) e gli stabili, che devono dimostrarsi meno vulnerabili.

Strategie di adeguamento possono essere:

  • inerzia termica del corpo degli stabili
  • raffrescamento a ventilazione meccanica
  • schermature e pannelli solari
  • tetti verdi, che migliorano le condizioni microclimatiche dell’intero edificio bilanciando la climatizzazione dei locali 

È ormai riconosciuto che tecnologie energetiche efficienti riducano l’emissione di CO2 nell’atmosfera, oltre ai costi fissi.
Inoltre il Green Bulding viene promosso anche attraverso il sistema di certificazione di sostenibilità LEED, che certifica gli edifici realizzati sotto la supervisione di un General Contractor rispondenti a un approccio edile olistico.

La filosofia di Biesse | General Contractor

Pur ricordando le nostre radici, in Biesse restiamo al passo con le tecnologie più innovative e sposiamo totalmente l’ideologia alla base del Green Building.

Il Green Bulding è qualsiasi edificio che viene pensato per essere performante e sostenibile, dalle fasi di progettazione fino all’esecuzione materiale dello stabile.
In questi immobili, si progettano gli spazi considerando il benessere delle persone che li vivranno e, allo stesso tempo, l’impronta ecologica dell’intera struttura: significa che viene garantita una qualità della vita superiore a chi vivrà in un edificio concepito con questa filosofia, assieme a un inferiore impatto ecologico del manufatto edilizio.

Per realizzare un “edificio verde” si cura ogni dettaglio già in fase di progettazione: la scelta dei materiali e degli impianti, l’organizzazione degli spazi e ogni aspetto legato all’assorbimento energetico dell’edificio. È per questo che si parla sempre più spesso di organismo olistico in riferimento ai Green Building, perché l’immobile finale vedrà una completa relazione tra chi lo vive e l’ambiente circostante, che cooperano in sinergia per ridurre l’inquinamento prodotto.

Se non ami questa filosofia, amerai sicuramente i vantaggi che offre:

  • maggior rispetto per il pianeta
  • incremento del valore dell’edificio in termini economici
  • risparmio di denaro per chi vive in un Green Building.

In Biesse siamo in grado di realizzare la parte di construction e opere civili all’interno di appalti gestiti in open book o dove il coordinamento è in capo a terzi e gli impianti sono gestiti da aziende identificate dalla committenza.

In poche parole, siamo il tuo General Contractor e vogliamo i tuoi interessi, ma anche quelli del pianeta perché pensiamo che siano la stessa cosa.

Senza falsa modestia, ecco in cosa siamo bravi.

Strip-out, la demolizione selettiva

Ci piace costruire ma anche demolire.
Lo strip-out è il processo di rimozione di elementi esistenti prima di iniziare il processo di costruzione. Questo può includere la demolizione di pareti divisorie, la rimozione di pavimenti e soffitti esistenti, nonché la disinstallazione di impianti elettrici, idraulici e di condizionamento dell’aria. Dopo lo strip-out, i materiali riutilizzabili vengono riciclati e lo smaltimento viene effettuato rispettando la Legge e l’ecosistema.

Fit-out, allestimento di alta qualità

Il fit-out riguarda l’allestimento e l’organizzazione degli spazi interni degli edifici, spesso di uffici e attività commerciali.

Gli interventi di fit-out dotano le strutture di tutto ciò che serve loro per essere fruite nel modo migliore, sia dal punto di vista delle performance che da quello del benessere.
Si tratta di fit-out anche in caso di rinnovo di locali esistenti in ottica smart.
Durante il processo viene data molta importanza anche all’aspetto estetico, non solo funzionale, per garantire un risultato di alto livello.

Ogni attività di space planning e re-layout va progettata rispettando i più elevati standard di qualità e nel rispetto delle normative, ma prima devono essere valutate le condizioni dello spazio, gli interventi da svolgere, la portata dei lavori, i limiti e le caratteristiche strutturali degli interni per evitare spiacevoli sorprese.

Quello del fit-out è un processo quasi catartico per Biesse: vedere gli spazi trasformati grazie al nostro intervento ha qualcosa di magico e ci fa sentire bene.

Impianti

Oltre agli impianti elettrici, idraulici e meccanici per riscaldamento e ventilazione, con le innovazioni tecnologiche si sono resi necessari sempre più impianti speciali.
Tra questi i più comuni sono quelli destinati a:

  • videosorveglianza
  • fonia
  • dati
  • controllo accessi
  • antincendio

I nostri specialisti installano e garantiscono che ogni impianto venga eseguito e installato a regola d’arte, in base alle indicazioni progettuali dello studio tecnico di riferimento lavori.

Special joinery

Oggi ogni progetto è personalizzato al massimo: la distintività mette in luce le caratteristiche uniche dei brand e di chi li guida, i suoi valori e anche gli ambienti – arredati ad hoc – contribuiscono a raggiungere gli obiettivi aziendali.
Ecco che, indipendentemente dalla destinazione d’uso dello spazio – relax, uffici, sala conferenze, sala riunioni, ambienti dedicati al personale, ecc. – l’arredamento su misura diventa un’esigenza.

Per soddisfare le richieste dei nostri clienti e ridurre i tempi di lavorazione (e di conseguenza costi), abbiamo deciso di integrare nei nostri servizi la realizzazione di arredi speciali di falegnameria.

In poche parole hai solo da chiedere: come tuo General Contractor troveremo la soluzione giusta per ogni tua necessità. 

Your side on site è il nostro payoff e il payoff è la promessa che un’azienda fa ai suoi clienti.
Questo è ciò che noi ti promettiamo, perché sappiamo come farlo.
Non ci credi? I risultati parlano per noi.

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